Bice la triglia
Bice Versa è una gran triglia
che ha lasciato la famiglia
e già vaga per il mare
arcistufa di nuotare.
Lei non pensa sia
alla moda
dare colpi con la
coda,
e le mette
agitazione
una vita in
immersione!
È convinta di star male
tra le onde ed il fondale.
Ed aggiunge: “Mi rincresce,
non mi sento come un pesce!”
Chi la incontra si
arrovella
a sentir questa
novella.
“Nelle branchie
hai acqua sporca!”
le urla dietro
Boris l’orca
Peggio ancora, Lia balena
che per poco non la mena,
Pio il tonno non risponde,
ma le indica le sponde.
“Grazie!” fa
la nostra Bice
e si sente assai
felice.
Quando l’acqua
si fa bassa,
il sorriso un po’
le passa,
che dall’acqua, oltre il pelo,
vede terra e vede il cielo,
vede ali e vede gambe:
“Ed a me, mancano entrambe!
Non mi sento
equipaggiata...”
si lamenta
disperata.
Coi pensieri
tristi e fissi
si ritira negli
abissi.
Più non mangia, dimagrisce,
piano piano deperisce,
e ridotta pelle e lisca
pare proprio che finisca
la sua fuga tanto
attesa
dalla sorte
vilipesa.
Finché un dì,
granchio Michele,
le regala le sue
chele
che son lunghe e sono belle.
“Mi ci faccio due stampelle!”
urla Bice, rinfrancata.
Detto fatto ed in giornata,
ha le gambe fatte
ad arte
per passar
dall’altra parte!
Bice va, la terra
assaggia
ed affoga sulla
spiaggia.
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