siamo fatti d'aria
Siamo fatti d'aria.
Non sto parlando delle
puzze o degli starnuti. Neppure dell'aria che respiriamo e che certe
volte si fa sentire come il soffio di un mostro gigante che fa volare
le cose e scompiglia i capelli e il parrucchino di nonno Piero.
L'aria ce l'abbiamo
dentro, tra le nostre cose, da qualche parte...
Dove, non l'ho ancora
capito bene (faccio solo la terza elementare) però so: so che siamo
fatti d'aria.
Lo so perché il mio
papà vende degli apparecchi strani che aspirano l'aria dalle cose.
Macchine per il sottovuoto. Macchine che se acchiappano un piumone lo
fanno diventare più sottile di un plaid.
L'ho visto con i miei
occhi, ero in salotto mentre papà prendeva i cuscini del divano (che
sono più alti di me) e li faceva scomparire dentro una busta di
plastica trasparente e mi diceva:
“Siamo fatti
d'aria!”.
E rideva. E mi spiegava
come funziona la macchina.
Ma io non ridevo.
Però siamo davvero
fatti d'aria. E lo so perché questa notte ho fatto una prova e sono
sceso dal letto e sono entrato nella stanza degli ospiti (che adesso
si chiama “stanza di Luca”) e... ho aspirato Luca!
Luca è il mio
fratellino. Ha 4 mesi e da quando è arrivato a casa tutti quelli che
vengono a trovarci vogliono vedere Luca e dicono: “Che bel
bambino!” e a mia mamma luccicano gli occhi.
Poi quando vanno via,
dopo aver parlato di Luca tutto il tempo, si degnano appena di
salutarmi: “Ciao Nicola, non essere troppo geloso!”.
Nicola sono io e non
sono geloso. Io voglio bene al mio fratellino: l'ho promesso alla
mamma.
Però adesso ho un
problema.
Ho aspirato Luca
talmente forte che il sacchetto di plastica si è accartocciato su se
stesso e si riesce a vedere soltanto una macchia rosa con qualche
chiazza di turchino (tipo un pigiama).
Non so come dirlo alla
mamma e al papà.
Tra poco si
sveglieranno tutti e non so che fare: per il momento ho preso Luca e
l'ho messo sotto il cuscino.
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